Chiusa Grande viene fondata negli anni ’90 da Franco D’Eusanio, “Vinosofo” e “Bio-innovatore”, spinto dalla passione per il biologico inteso come rispetto per la natura, l’ecosistema, e riscoperta della tradizione.
Nella sua idea di “vinosophia” un vino deve poter esprimere il pensiero filosofico di un territorio, evocare emozioni, in una continua ricerca del sentire e del pensare attraverso il “degustare”.
La cantina, a regime biologico, è immersa nei vigneti di proprietà di Nocciano, e gli altri appezzamenti del pescarese sono dislocati a Cugnoli, Alanno, Pianella, Loreto Aprutino, Rosciano e Pietranico. Agli autoctoni Montepulciano, Pecorino, Trebbiano, Passerina e Cococciola, si affiancano i vitigni internazionali.
Nella vinificazione i dettami della “vinosophia” si traducono in tre principi: iperossigenazione sui mosti, utilizzo minimo dei solfiti e fermentazione malolattica parziale o totale per tutti i vini. In cantina accanto alle botti di legno e all’acciaio trovano spazio anche le vasche in pietra, al centro di un progetto di ricerca sulle antiche tecniche di vinificazione del territorio.
Ettari: 60. Bottiglie prodotte annualmente: 300.000. Biologico certificato.